STRESS SUL LAVORO, UNA SFIDA COMUNE

Dal 2003, il 28 aprile ricorre la Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, voluta dall’ILO(l’organizzazione internazionale del lavoro) per richiamare l’attenzione sul tema della sicurezza sul posto di lavoro, promuovendo, a livello internazionale, azioni congiunte delle varie parti coinvolte.

L’edizione 2016 ha per tema: “Stress sul lavoro, una sfida comune” e vuole porre l’accento sui rischi psicologici derivati dallo stress da lavoro e l’aumento di quest’ultimo in relazione a fattori quali la globalizzazione, il conseguente aumento della concorrenza, le alte aspettative e gli orari di lavoro prolungato, ma anche sui costi sanitari che i casi depressivi derivanti da queste situazioni richiedono; il rapporto 2016 dell’ILO (Workplace Stress: A collective challenge),infatti, indica che nella sola UE 40 milioni di persone soffrono di stress da lavoro e che le spese mediche alle quali bisogna fare fronte per questi casi è ammontano a circa 617 miliardi di euro l’anno.

“Lo stress da lavoro riguarda i lavoratori in tutte le professioni, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Lo stress da lavoro danneggia non solo la salute dei lavoratori ma anche troppo spesso il benessere delle loro famiglie. La trasformazione del lavoro e dei modelli occupazionali a causa della globalizzazione e dei cambiamenti tecnologici contribuisce talvolta allo stress da lavoro. Soprattutto in assenza di adeguate misure di protezione sociale, gli alti livelli di disoccupazione possono anche avere conseguenze indesiderate per la salute mentale dei lavoratori.” Ha affermato il presidente dell’ILO, Guy Ryder, sottolineando come, nonostante negli ultimi anni siano stati fatti passi in avanti per la comprensione e la consapevolezza del fenomeno, “Rimane tuttavia ancora molto da fare per ridurre lo stress da lavoro e la protezione della salute mentale dei lavoratori deve focalizzarsi sulle strategie preventive. Controllare e gestire i rischi psico-sociali e la loro origine aiuta a sviluppare misure collettive e individuali necessarie a migliorare la qualità della vita lavorativa delle donne e degli uomini.”

Non vanno dimenticate comunque tutte le altre problematiche che riguardano la sicurezza nell’ambiente lavorativo: l’ILO denuncia 313 milioni di incidenti lavorativi l’anno in tutto il mondo di cui 2,3 mortali, l’INAIL riporta 582.500 incidenti in Italia (in diminuzione rispetto agli anni precedenti), dei quali 1.080 mortali (dato, questo, in aumento).

“Con questi numeri, gli incidenti o le malattie legate al lavoro possono certamente essere considerate come uno dei principali problemi sanitari a livello globale.” Conclude il presidente dell’ILO.

Sicurezza e salute, quindi, sono obiettivi da perseguire a livello globale, al fine di progredire sia nella ricerca della qualità sia in quella di un maggiore equilibrio psicofisico del singolo e della comunità.

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